Gli Champagne
Première Cuvée
La Première Cuvée è un’interpretazione molto personale dell’intera regione, attraverso una selezione di 35 dei 320 cru della Champagne.
Essa è un portabandiera della Maison. Di sola prima qualità, deve attraversare, restando fedele ad essa stessa, le annate buone come le annate infelici.
Cru
Più di 30 cru risultato dei più nobili terroirs della Champagne, la cui composizione è tenuta segreta.
Assemblaggio
Extra brut molto poco dosato in zucchero, meno di 6 g/l; uno champagne molto puro, molto autentico. (Per ricordare, il dosaggio « extra brut » descrive una presenza di zucchero che va fino a 6 g/l).botte.
Vini di riserva
25 annate assemblate dal 1985 in una proporzione che può andare fino al 50%.
Maturazione
La maturazione è prolungata ben oltre la durata legale : 3 ans sui lieviti seguiti da un minimo di 5 mesi dopo la sboccatura.
Dosaggio
Extra brut molto poco dosato in zucchero, meno di 6 g/l; uno champagne molto puro, molto autentico. (Per ricordare, il dosaggio « extra brut » descrive una presenza di zucchero che va fino a 6 g/l).
La degustazione
di Bruno Paillard
ALL’OCCHIO Colore oro paglierino e perlage molto fine. La sfumatura rivela la forte percentuale di Chardonnay e l’utilizzo esclusivo della prima spremitura. La finezza del perlage è dovuta ad una materia prima nobile, ad una temperatura di cantina perfettamente controllata, fresca e costante, e ad un invecchamento in bottiglia molto lungo.
AL NASO I primi profumi rivelano gli agrumi dello Chardonnay: limone verde, pompelmo. Poi compaiono i profumi di frutti rossi: ribes, lampone, amarena, caratteristici del Pinot Noir. Lasciandolo aprirsi ancora nel bicchiere, si rivela un legame con i frutti un pò canditi, vedi esotici del Pinot Meunier (ananas).
IN BOCCA L’attacco è vivo grazie ad un basso dosaggio che rispetta l’autenticità del vino. Il naso si conferma con i primi sapori di agrumi, di mandorle, di pane tostato…ma parimenti di gelatina di amarene poi di frutti neri come la ciliegia, il fico o la mora.
Nella sua evoluzione, la sua aerazione, il suo riscaldamento, rivela dei sapori lievi di prugna e di pera. La bocca è ampia senza essere pesante, abbastanza lunga, lasciando un finale molto netto.
Esiste in mezze bottiglie, bottiglie, magnum e jéroboam. Ogni bottiglia reca una controetichetta che indica il mese e l’anno della sboccatura.
Bettane & Desseauve – Guida 2016
Guida Bettane Desseauve 2016 : 16/20
Guida Gault et Millau 2015 : 16/20
Abbinamento Cibo e vino
Risotto alle vongole
secondo Joël Robuchon :
Première cuvée
Per 2 persone
• ½ l di vongole
• 240 g di riso tondo per risotto
• 60 g di burro
• 1 dl di olio di oliva
• 2 scalogni
• 2 cucchiai di prezzemolo battuto e tritato
• 3,5 dl di champagne Première Cuvée
• 50 g di panna montata non zuccherata
• 1 pizzico di pepe di Caienna
• Sale e pepe
La Première Cuvée è lo champagne d’aperitivo per eccellenza. Si accompagna divinamente con i formaggi (Brie de Meaux, Camembert, Saler stagionati), al pollame e ai molluschi e crostacei.
Joël Robuchon scopre gli champagne BRUNO PAILLARD nel 2000, egli esprime così le sensazioni che gli ispira questa scoperta : “Questo vino di Champagne, poco dosato in zucchero, molto equilibrato, è l’immagine di un personaggio esigente, eccellente conoscitore conoscitore del terroir e dei migliori cru. Ritengo che abbiamo lo stesso senso del rigore e della perfezione.” È in questo modo che Joël Robuchon ha lavorato per un intero decennio sull’armonia degli abbinamenti tra cibi e vini attorno agli Champagne BRUNO PAILLARD. Da questi scambi fruttuosi sono nate queste ricette composte da Joël Robuchon per lo Champagne BRUNO PAILLARD :
1.Lavate le vongole in molta acqua. Pelate e tritate finemente lo spicchio d’aglio.
2.In una padella fate cuocere su un fuoco dolce senza colorarlo l’aglio in 30 g di burro e 6 cl di olio di oliva per all’incirca 2 minuti. Aggiungete un pizzicol di pepe di Caienne e mescolate. In seguito, versate le vongole, 25 cl di Champagne Brut e ½ l d’acqua. Coprite, portate ad ebollizione e lasciate cuocere fino a che le vongole non si aprono (contate circa 2 minuti).
3. Quando le vongole sono cotte, sgusciatele senza conservare le conchiglie, filtrate il sugo di cottura e conservatelo al caldo..
4. Pelate e tritate finemente gli scalogni. In una padella, fateli cuocere su un fuoco dolce, senza colorarli, con 4 cl di olio di oliva. Quando sono traslucidi, aggiungete il riso tondo (anzitutto non lavato), aggiungetegli l’olio di oliva e fate cuocere il tutto sul fuoco dolce mescolando bene con una spatola per tutto lo svolgimento della cottura. Quando i grani iniziano ad
attaccarsi gli uni agli altri, versate lo Champagne Brut rimanente e fatelo ridurre praticamente a secco.
Incorporate quindi il sugo di cottura delle vongole. Versatelo mestolo per mestolo; a mano a mano che è assorbito, aggiungete un mestolo fino a che il riso non è quasi cotto (contate da 15 a 20 minuti di cottura). Non dovrà essere per forza utilizzato tutto il sugo di cottura delle vongole. Il risotto deve essere molto cremoso.
5. Quando il riso è quasi cotto, verificare l’insaporimento con il sale, aggiungete le vongole sgusciate e 30 g di burro freddo fatto a pezzettini. Mantecate bene il riso con il burro su un fuoco dolce, incorporate un ultimo mestolo di sugo di cottura delle vongole, 2 cucchiai da tavola di prezzemolo battuto e tritato e mescolate bene.
6. Fuori dal fuoco, incorporate delicatamente la panna montata.
7. Servite il risotto caldo annaffiato da un filo di olio d’oliva.
“Poco dosato, molto aperitivo ma testimoniando in bocca una bella maturità, il Brut Première Cuvée è uno dei più interessanti Brut non millesimati sul mercato.”